La via dell’oro
CCC Centro Comunale di Cultura - Valenza
Dal 7 dicembre 2013 al 15 gennaio 2014

Personale di Stefano Fioresi
a cura di Roberto Milani

Alcune foto della mostra

 

 

“La via dell’oro”
personale di Stefano Fioresi
a cura di Roberto Milani

apertura al pubblico il 7 dicembre 2013 in occasione dell’inagurazione de “Tesori d’arte a Valenza” *(vedi comunicato a piè di pagina)

inaugurazione sabato 14 dicembre 2013

Titolo mostra
“La via dell’Oro”

Centro Comunale di Cultura
P.za XXXI Martiri – Valenza (AL)

 

 

Autore
Stefano Fioresi

Curatela
Roberto Milani

Organizzazione
Casa d’Arte San Lorenzo – San Miniato (PI)
56028 Via Gramsci 119/a

Patrocinio
Comune Città di Valenza

Periodo
7 dicembre 2013 – 15 gennaio 2014
Vernice: 14 dicembre 2013 ore 18’30

Orari: da martedì a venerdì 10’00/12’30 – 15’00/19’00
sabato e domenica 15’00/19’00

Info: cultura@comune.valenza.al.it
galleria@arte-sanlorenzo.it

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L’ORO, simbolo di potere, ricchezza e prestigio, da sempre ha ipnotizzato, con i suoi bagliori e la propria luce, l’essere umano.

Parlare di Oro a Valenza e un po’ come parlare dell’ovvio. Eppure non è così.Questo titolo che può sembrare da un lato “ruffiano”, da un altro banale,

è ben lontano da ambedue le posizioni. E’ evidente e storicamente provata, l’importanza che svolge e ha svolto la città di Valenza nel mondo dell’oro.

Ma non è questo che mi interessa indagare. Il lavoro realizzato da Stefano Fioresi, appositamente per questo appuntamento, tocca vette ben più alte.

Necessita però fare prima qualche riflessione.Se riuscissimo a collegare il passato con il presente, l’oro accompagna le rappresentazioni artistiche fin dai tempi più remoti.

Pensiamo solamente a tutta quell’arte pre-giottesca, i così detti fondi oro, o semplicemente alle rappresentazioni sacre nell’iconografia ortodossa;
per non parlare delle civiltà antiche o precolombiane. L’oro è l’assoluto protagonista delle loro rappresentazioni artistiche.Ancora oggi molti artisti usano inserire la matrice di metallo prezioso in alcun i propri lavori: dal “vitello d’oro” di Damien Hirst alle sculture ceramiche di Luigi Ontani fino ad arrivare allo stesso Andy Warhol che realizzò una serie di lavori interamente dedicati al Gold Half-Dollar.

Ora un’altra riflessione: cosa c’è di più POP se non il mondo del fumetto? Nulla.
E quale è il fumetto più diffuso e tradotto al mondo? La saga inventata da Walt Disney che vede protagonisti la più sgangherata famiglia di paperi. Se si pensa a loro è inevitabile pensare al “patriarca” della saga stessa: Paperon De Paperoni. Quante strisce ci hanno raccontato delle sue interminabili avventure nelle fredde vallate del Klondike a cercare il metallo prezioso?

Bene, Stefano Fioresi, oramai considerato da tutti uno dei massimi esponenti della corrente Neo-Pop italiana, ha svolto una indagine approfondita su questo argomento. Oltre ad un bene materiale, l’oro da sempre ha identificato un concetto anche spirituale. Da sempre le religioni, compreso il cattolicesimo, rappresenta le proprie “icone” con interventi aurei. Quindi parlare di oro in termini spirituali è del tutto lecito.

Con questa mostra l’artista modenese, classe 1965, Stefano Fioresi, vuole giocare con le parole ed i concetti.

Di recente ha vissuto un’esperienza quasi iniziatica:
gli oltre 800 km del Cammino di Santiago.

Questa ipotetica “via”, lo ha cambiato radicalmente e lo ha portato ad identificare ed immaginare il pellegrinaggio come una ideale “via dell’Oro” dove per oro si intende una ricchezza interiore, spirituale, intima. Ha riportato dal pellegrinaggio un universo di emozioni, che ha immediatamente tradotto su tela, senza tradire però il suo fare Pop.

Il risultato è questa serie di lavori, che vengono presentati al pubblico in assoluta anteprima, fatta eccezione di una presenza “simbolica” alla recente Kermesse veneziana “Open – Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea”, che si è svolta in concomitanza, per la 16° volta, al Festival del Cinema e al prestigiosissimo Premio Michetti, giunto al 64° edizione, che ha visto fra i finalisti assoluti anche l’artista in questione.

Fioresi, non ha certo la pretesa di indicare un percorso, ma intende invitare il visitatore di questa mostra, a riflettere su quanto ancora oggi, forse più che mai, sia importante trovare prima se stessi che gli altri, vivere le proprie emozioni e convivere con le proprie consapevolezze.

Tutti quei personaggi di varia umanità che ha incrociato durante il cammino e che oggi popolano le sue tele, sono i testimoni dell’avvenuta trasformazione interiore che ha iniziato sulla via di Santiago, e che trova spazio e luce in questa mostra.
La sua “via dell’ORO”
evento Facebook

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COMUNE DI VALENZA BIBLIOTECA CIVICA – CENTRO COMUNALE DI CULTURA
Piazza XXXI Martiri n. 1 15048 Valenza (AL) tel 0131-949286 fax 0131-946082

cultura@comune.valenza.al.it

Titolo: Tesori d’arte a Valenza
Capolavori dalle collezioni private: da Corbelli a Boldini, da Sironi a Guttuso, a Fontana e Chia

Periodo: Inaugurazione 7 dicembre 2013, ore 18,00
Apertura mostra: 8 dicembre 2013 – 5 gennaio 2014
Orari 15 -19 dal martedì al venerdì, 11 -19 sabato e domenica Chiuso il 25 dicembre.

Sede: Villa Scalcabarozzi, via Mazzini, 42/44 Valenza (AL )
a cura di Domenico Maria Papa

La mostra intende presentare i capolavori dell’arte dell’Ottocento, del Novecento e degli anni più recenti presenti nelle collezioni private di Valenza. La città, nota come centro mondiale d’arte orafa è anche un vivace centro culturale e artistico che nel corso degli ultimi decenni ha saputo accogliere artisti italiani e stranieri con le loro opere più significative. Le collezioni spaziano lungo un ampio arco temporale ed esprimono il gusto sicuro di scelte che rivelano sensibilità, passione e competenza. Le raccolte private valenzane dimostrano, dunque, come il collezionismo possa esso stesso essere un atto creativo, assai prossimo a quello dell’artista, con una forte rilevanza nella storia culturale di un intero territorio.

Le opere in mostra, oltre cento, vanno dai maestri dell’Ottocento, come Boldini, Induno, Fattori, Nono, Bistolfi, agli artisti che hanno fatto l’arte del Novecento come Sironi, Carrà, Guttuso, Fontana, e ai nomi di spicco tra Novecento e nuovo millennio, come Baj, Mušič, Tadini, Chia, De Maria, Kounellis, Kats, Salle.

Aree tematiche.
Piano terra. Sezione Ottocento/primi Novecento. “Alla prova della modernità”.

La scelta dei dipinti vuole dimostrare come, a differenza di quanto sostenuto dalla vulgata della avanguardie circa la “rottura” con la tradizione, la pittura della seconda metà dell’Ottocento risponde già alle sollecitazioni che saranno pienamente accolte dalle arti del secolo successivo. La pittura sperimenta altre strade, mentre la scelta dei soggetti si indirizza ai temi del sociale e della vita contadina.

Piano primo. Sezione Novecento. “L’arte del secolo breve”

Riprendendo il titolo del noto libro dello storico inglese, si definisce un arco temporale con gli stessi termini di Hobsbawm (1914-1991) per un’arte che porta alle estreme conseguenze il dettato delle avanguardie, assegnandosi una funzione non soltanto estetica, ma anche sociale e politica.

Piano interrato. Dalla fine del Novecento ad oggi. “Attualità plurale”.

L’indebolirsi del dettato delle avanguardie ha permesso una proliferazione di linguaggi ed espressioni, anche al di là delle pretese di coerenza. Non solo la transavanguardia, ma anche la bad painting inglese e le esperienze più recenti in pittura, si interrogano su significati e limiti della rappresentazione, esplorando temi e processi dall’arte del passato prossimo.