LUCCA FILM FESTIVAL 2023
presenta
L’isola che non c’è
opere di Giuseppe Linardi
mostra a cura di Alessandro Romanini e Riccardo Ferrucci
Lucca, Palazzo Guinigi
22 settembre – 15 ottobre
Venerdì 22 settembre
ore 12.30 – anteprima per la stampa
ore 17.00 – inaugurazione
comunicato stampa
In occasione della prossima edizione del LUCCA FILM FESTIVAL, venerdì 22 settembre, presso Palazzo Guinigi, Lucca, sarà inaugurata la mostra L’isola che non c’è di Giuseppe Linardi, a cura di Alessandro Romanini e Riccardo Ferrucci. La manifestazione è uno degli eventi di punta del panorama culturale italiano, realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, e anche in questa edizione continua la collaborazione storica con Casa D’Arte San Lorenzo attraverso una mostra che si inserisce nella ricca proposta degli eventi collaterali.
L’isola che non c’è raccoglie l’ultima produzione pittorica di Giuseppe Linardi, un progetto dove l’artista analizza e riflette sull’emergenza ambientale, reinterpretando, attraverso un ciclo di opere di formati diversi, capolavori cinematografici che hanno affrontato questo tema e le questioni ad esso connesse: il cambiamento climatico, la scarsità d’acqua, il rispetto della natura. Lungometraggi e cortometraggi più o meno celebri sono la fonte d’ispirazione dei suoi dipinti, che diventano un punto di fuga verso altre realtà, soggetti capaci di farci interrogare sul nostro presente e immaginare un futuro diverso, per noi e per il nostro pianeta.
“La crisi ambientale – afferma l’artista – è diventata talmente incombente e importante che anche il cinema, i grandi attori e registi di fama mondiale, hanno iniziato ad utilizzare le loro pellicole come strumenti di denuncia e di sensibilizzazione. Io ho cominciato a occuparmi dell’argomento circa quindici anni fa, in tempi non sospetti, ma adesso, purtroppo, è così scottante che mi è venuto naturale tornare ad approfondirlo, anche perché ho trovato numerosi punti di contatto tra la mia pittura decodificata e tutta una serie di film sull’argomento.”
Rapa Nui e Siccità sono opere in cui, proprio come avviene negli omonimi film da cui traggono ispirazione, firmati rispettivamente da Kevin Reynolds e Paolo Virzì, la bellezza del paesaggio si accompagna ad una struggente poesia sulla dissoluzione della natura, su un mondo che precipita nel disordine, rovinato dall’uomo e dalla civiltà. Il documentario Chasing ice di Jeff Orlowski (2012) – sulla storia del fotografo James Balog, che documentò con i suoi scatti gli effetti del cambiamento climatico – dà vita ad un ciclo di dipinti emozionali dedicati al paesaggio, alle montagne e ai ghiacciai, con l’obiettivo di lanciare un grido d’allarme ed educare il grande pubblico alla necessità di salvaguardare le risorse naturali. I meravigliosi video di James Balog comprimono anni in secondi e catturano antiche montagne di ghiaccio in movimento, mentre scompaiono ad un ritmo impressionante: Giuseppe Linardi, grazie ai colori e alle forme, riesce a trasferire sulla tela identiche vibrazioni.
Realizzate con una peculiare tecnica, la pittura decodificata, dove le immagini sono dissezionate, scomposte, dilaniate in migliaia di colpi di pennello – chiamati “codici” dall’artista stesso – quelle di Linardi sono tele di notevole fascino, che sicuramente non lasciano lo spettatore indifferente, anzi lo invitano a soffermarsi con lo sguardo, a perdersi nei particolari e a riflettere. Il titolo L’isola che non c’è, che dà il nome all’esposizione, è un chiaro riferimento ad un ideale di terra, non contaminato e florido, ma l’artista in questo caso vuole porre l’accento anche sul problema dell’innalzamento degli oceani, fenomeno che porterà alla sparizione di intere isole e intere nazioni, che saranno sommerse dall’acqua. Questa purtroppo è una visione di paura che si apre sul nostro futuro. La mostra evidenzia e illustra la grande arte di Giuseppe Linardi e testimonia la sua capacità di suggestionare lo spettatore; ogni quadro diventa un importante spunto di riflessione.
L’Isola che non c’è è accompagnata da una prestigiosa iniziativa editoriale. È realizzata in collaborazione con Casa d’Arte San Lorenzo, promotori dell’evento e con il C.R.A. (Centro Raccolta Arte di San Miniato), con il supporto di FL (Fuori Luogo).
Giuseppe Linardi
Nato a Buenos Aires 1971, giovanissimo si è trasferito a Follonica dove vive e lavora. Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Il suo percorso artistico è incentrato su due diversi periodi, la prima fase seguita da una pittura iperrealista che, pur mantenendo la pittura al centro delle sue ricerche, sviluppa altri mezzi: la scultura e l’installazione. Negli ultimi anni, l’artista, nella piena convinzione che ogni idea debba essere sviluppata attraverso mezzi appropriati, realizza vari progetti, essendo volutamente al confine tra astrazione e figurazione.
Oggi “decodifica” è la parola chiave del lavoro pittorico dell’artista. Le immagini che dipingeva in passato, cercando di renderle il più possibile reali, quasi palpabili, vengono ora sezionate, smembrate e ridotte al limite della figurazione. Quella pittura così perfetta, realizzata in modo quasi maniacale, ora esplode e si frantuma in pennellate. Questi segni di frammentati, chiamati “codici” dall’artista stesso (da cui il nome “decodifica” dato alla sua tecnica), sono gli elementi costitutivi della sua nuova ricerca artistica. Si tratta di una tecnica pittorica che gli permette di dipingere più liberamente rispetto al passato, quando si atteneva alle regole della pittura accademica. La sua tecnica attuale è il risultato di una lunga ricerca, di una sperimentazione sui soggetti, di una decostruzione e ricostruzione delle immagini.
Tutte le immagini che dipinge con questa tecnica richiedono una profonda capacità di lettura, uno sforzo visivo che viene ripagato dalla scoperta del soggetto, che si svela lentamente e si arricchisce continuamente di nuovi dettagli. Le opere di Giuseppe Linardi sono un’esperienza ottica unica. Le sue tele luminose sono fonti di sensazioni ottiche sconcertanti come immagini di occhi magici o schermi interattivi.
Davanti ai suoi dipinti gli spettatori rimangono ipnotizzati dalla “decodifica” dei segni che li riporta al caos di alcuni aspetti della vita quotidiana. L’abile manipolazione dei pigmenti dell’artista trasforma le immagini statiche in vibranti animazioni che diventano metafore dell’intricato disegno dell’universo.
Lucca Film Festival
Il Lucca Film Festival negli anni ha omaggiato i grandi nomi del cinema internazionale da Oliver Stone a David Lynch, da Rutger Hauer a George Romero, da Paolo Sorrentino a Willem Dafoe. È uno degli eventi di punta del panorama culturale toscano, realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Con la partecipazione del Comune di Lucca e Vivi Lucca Eventi e con la compartecipazione di Lands of Giacomo Puccini e Camera di Commercio Toscana Nord – Ovest. Banca Generali Private Wealth Management (Paolo Tacchi) e Banca Pictet sono i Main Sponsor della manifestazione e delle mostre. Il festival si avvale inoltre del supporto di Ministero della cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Miur, Regione Toscana, Fondazione Sistema Toscana, Manifatture Digitali Cinema, Fondazione Banca del Monte di Lucca, Sofidel, Fondazione Giacomo Puccini e Puccini Museum – Casa Natale, Audi Center Terigi Tenuta del Buonamico, Naturanda, Martinelli Luce, Futuro3D, Tecno Servizi, Ristorante Giglio, Palazzo Pfanner, Teatro del Giglio, ConfCommercio Lucca e Massa Carrara, Grand Universe Lucca, Grand Universe – La residenza, e della collaborazione e co produzione di Over The Real, Teatro del Giglio di Lucca, Fondazione Giacomo Puccini e Puccini Museum – Casa Natale, Casa d’arte San Lorenzo, Accademia Cinema Toscana; Accademia di Belle Arti di Carrara, Istituto Luigi Boccherini e Liceo Artistico Musicale e Coreutico Augusto Passaglia, Liceo Classico N. Machiavelli, ISIS Pertini.
Si ringraziano anche Rai Toscana, Rai Radio 3, Movieplayer.it, Film4 Life, Festival Scope, A.C.S.I. Associazione Centri Sportivi Italiani, Federazione Italiana Teatro Amatori (FITA), Trenitalia, Fic, Uicc, Cinit, Ucca, Arci, Fedic, Corte Tripoli, Circolo del Cinema di Lucca, Cineforum Ezechiele 25:17, Cinema Centrale, Astra e Moderno, Cinema Arsenale, Octocom, Università di Pisa, Università degli Studi Firenze, Fondazione Carlo Ludovico Ragghianti, Pisa al Cinema, Cinema Arsenale, Cineteca Bologna, Cineteca Nazionale, Istituto Musicale Luigi Boccherini, Robert F. Kennedy Human Rights Italia, Associazione Donne all’Ultimo Grido, , SPAM! Rete per le arti contemporanee, Lucca Comics & Games, Photolux Festival, Lucca Classica Music Festival.
L’isola che non c’è
opere di Giuseppe Linardi
a cura di Alessandro Romanini e Riccardo Ferrucci
22 settembre – 15 ottobre
Palazzo Guinigi
Via Guinigi, 21, 55100 Lucca LU
Orari: dal martedì alla domenica dalle 10:30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19:30
Ingresso libero
Info mostra:
Casa d’Arte San Lorenzo
tel. 0571 43595
galleria@arte-sanlorenzo.it | www.arte-sanlorenzo.it
Lucca Film Festival e Europa Cinema segreteria@luccafilmfestival.it | www.luccafilmfestival.it
Ufficio Stampa Lucca Film Festival e Europa Cinema
Fiammetta Baldi Tel. +39 342 007 8080
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Ufficio stampa mostre: Davis & Co. Lea Codognato e Caterina Briganti
Tel. 055 2347273; info@davisandco.it | www.davisandco.it
Comunicazione e Relazioni esterne Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Andrea Salani Tel. 0583 472627 | comunicazione@fondazionecarilucca.it