Il Rosa Fiorentino
Mostra di Giovanni Maranghi a Palazzo Vecchio di Firenze. A cura di Luca Beatrice
FIRENZE. Si inaugurerà il prossimo ottobre all’interno di Sala d’Arme in Palazzo Vecchio la mostra di Giovanni Maranghi dal titolo Il Rosa Fiorentino, e sarà curata da Luca Beatrice.
Il progetto, di respiro internazionale, è promosso dal C.R.A. “Centro Raccolta Arte” e vanta la collaborazione di due gallerie, l’italiana Casa d’Arte San Lorenzo e la tedesca Kunstgalerie Bech.
L’arte di Maranghi si presenta come una delle esperienze più originali e autentiche della pittura contemporanea, non nuovo nel mettersi in gioco all’interno di prestigiose stanze, si ricordi infatti a Firenze la mostra Una storia in bianco nelle Sale Museali di Palazzo Medici Riccardi. In questa nuova occasione si trova a tu per tu con la Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, vero e proprio monumento universale.
In questa mostra l’artista reinterpreta alcune grandi icone femminili del capoluogo toscano: da Plautilla Nelli a Margherita Hack, da Caterina de’ Medici a Oriana Fallaci, da Clara Calamai fino alla Venere del Botticelli.
Maranghi le fa sue; fa sue le loro storie e il loro sentire. In esposizione non troveremo ritratti eseguiti in senso canonico, ma opere che attraverso studiati elementi, rimandano alla storia e alla natura del soggetto. A tutte le protagoniste sono dedicate almeno due interpretazioni, come nel caso di Anna Maria Luisa de’ Medici, che viene ritratta in doppia veste: in una composta e nobiliare, nell’altra ammiccante e borghese. Oriana Fallaci viene ritratta in un’opera dove un rosso cremisi ha la predominanza, quasi un segnale di emergenza e nella seconda interpretazione compare la scritta “GO”, un esplicito invito e uno stimolo a migliorare il nostro quotidiano. Attraverso questa immedesimazione e questa indagine approfondita Maranghi riesce a trasportare in ventidue opere le donne di Firenze.
Ogni soggetto è costruito attraverso una serie di segni lineari e trame ornamentali, architetture cromatiche e veloci annotazioni, in cui si condensa tutto il carattere sperimentale della sua ricerca artistica. Alla base del lavoro vi è un accurato e importante segno grafico che negli anni si è evoluto, si è sintetizzato ed è divenuto scarno ed essenziale. Un tratto che porta con sé tutto lo studio e la consapevolezza pittorica che l’artista ha immagazzinato nel tempo. Tecnicamente la pittura di Maranghi è connotata da una propensione a mescolare diversi elementi, da una straordinaria peculiarità e da una forte curiosità verso materiali e competenze che non sono propriamente tradizionali. Ad eccezione dell’encausto, molti sono i materiali industriali utilizzati per ottenere una differente resa tattile e luministica. Usa fibre sintetiche come la resina, il plexiglass, il PVC, il Kristal ma troviamo anche un uso di collage e stampe serigrafiche che conferiscono ai suoi dipinti un complesso dinamismo.
La donna, da sempre protagonista all’interno della sua ricerca pittorica, viene qui idealizzata da Maranghi e resa in maniera eterea attraverso tratti essenziali ed elementari. Questa volta l’artista si cimenta con figure realmente esistite, che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia fiorentina, esaltando la donna come archetipo; il tempo passa, le situazioni cambiano, ma la bellezza e la sensualità dell’essere femminile rimangono in eterno. Figure appena tratteggiate appaiono come sogni disegnati. La donna è figlia, è madre, è amante, è regnante potente e illuminata. Maranghi le indaga attraverso le tracce che hanno lasciato nella storia, non dimenticando l’importanza di restituirci una visione contemporanea del loro essere.
La mostra è promossa dal C.R.A. “Centro Raccolta Arte” con la collaborazione di Casa d’Arte San Lorenzo e Kunstgalerie Bech.
Enti patrocinanti: Regione Toscana e Comune di Firenze.
Ufficio stampa: Jump, comunicazione, media, relazioni esterne di Marco Agnoletti.
Sabato 15 ottobre 2022 inaugurazione ore 15.00, presso la Sala d’Arme di Palazzo Vecchio (Piazza della Signoria, Firenze), e sarà possibile visitarla fino a domenica 12 novembre.
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00.
Ingresso gratuito.