Borghese Franz
Franz Borghese incomincia a dipingere durante gli anni di liceo artistico in via di Ripetta, dove insegnano Domenico Purificato, Giuseppe Capogrossi, Umberto Maganzini e Giulio Turcato. Nel 1964 fonda il Gruppo e l’omonima rivista “Il Ferro di Cavallo”. Nel 1968, alla sua prima personale, espone il grande quadro “In morte di Luther King”.
Nello stesso anno il suo dipinto “Le ombre” viene accettato ed esposto alla VI Rassegna d’Arti Figurative di Roma e del Lazio al Palazzo delle Esposizioni; la Pinacoteca Comunale di Roma acquista una sua opera. A partire dal 1970, si affacciano nella sua pittura la satira e il sarcasmo: la pittura drammatica dai toni scuri e profondi viene abbandonata per lasciare il posto ai primi personaggi che indossano abiti e adottano gesti degli anni “Dieci”. Un nuovo linguaggio che evoca certamente più di un parallelo con George Grosz, Otto Dix, James Ensor, Mino Maccari e Heinrich Hoerle. Nel 1972 dedica i primi studi e disegni ai militari e al militarismo. Borghese è profondamente colpito da Bosch e Brughel, ai quali dedica “Il concerto nell’uovo”.
Negli anni ’70 Borghese conosce Salvatore Fiume, con il quale dipinge a quattro mani nel 1975, “La condanna di Cristo”.
Del 1986 è la personale al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo. La passione per il periodo storico di Napoleone, lo porta a scrivere e disegnare nel 1990 “Waterloo, battaglia immaginaria”. Degli anni Novanta è il quadro di grandi dimensioni “L’atelier del pittore o la vita è sogno” (titolo provvisorio); ispirandosi alle ricerche di Cesare Lombroso, dà vita ai due cicli pittorici dedicati allo studio della figura umana, “Il manuale della Fisiognomica”, seguito poi da “Appendice al manuale della Fisiognomica”. Ancora di questi anni sono i primi studi per il ciclo “Le macchine volanti”. Nel 1992 a Palazzo Braschi a Roma, viene presentata una mostra di tecniche miste su faesite e di disegni dal titolo “Invenzioni e scoperte”, ritratti immaginari e altro. Nel dicembre 2005, poco tempo dopo la sua ultima mostra pubblica presso il Refettorio Quattrocentesco di Palazzo Venezia, muore a Roma nel suo studio di via della Seggiola.