Angeli Franco

Franco Angeli nasce a Roma nel quartiere di San Lorenzo, da una famiglia di tradizione socialista, terzo di tre fratelli.
Autodidatta, si accostò all’arte astratto-materica, sperimentando tecniche e materiali vari in una ricerca tesa a superare l’informale. Fece parte della “Scuola di Piazza del Popolo” con Mario Schifano e Tano Festa.
A causa della guerra non porta a termine gli studi elementari.

Dopo aver esercitato diversi lavori: facchino, garzone di barbiere, operaio in una carrozzeria, nel 1955 intraprende la carriera artistica nello studio di Edgardo Mannucci che frequenta fino al 1957. In quel periodo si avvicina all’Arte informale di Alberto Burri di cui apprezza la capacità di utilizzo dei materiali e delle forme. Si inscrive al Partito Comunista Italiano, conoscendo nella sezione di Campo Marzio, prima Tano Festa e, successivamente, Mario Schifano con i quali condivide l’esperienza ed il dramma della guerra. Nel 1950 espone le sue prime opere nella collettiva alla Galleria “La Salita” di Roma con Festa e Uncini. Frequenta in quegli anni, il bar Rosati dove allaccia significativi rapporti con Renato Guttuso, Pino Pascali, Jannis Kounellis, Fabio Mauri. “Erano giovani, belli, talentuosi e sulle tele dipingevano ad armi pari con la New York della Pop Art, dove Andy Warhol muoveva i primi passi per conquistare il mondo…ma il, mondo dell’arte li conosce come i ragazzi di piazza del Popolo, sostenuti da galleristi visionari come Plinio De Martiis e da collezionisti appassionati come Giorgio Franchetti”.
Nel 1960 è la sua prima personale alla stessa “Galleria La Salita” in Roma e nello stesso anno una sua opera monocroma viene rifiutata al “Premio di pittura Cinecittà” da una commissione composta da Renato Guttuso, Trombadori e Del Guercio. Nel 1962, a Bologna a Palazzo di Re Enzo, sue opere vengono esposte nella mostra “Nuove Prospettive della Pittura Italiana”.
Nel 1963, alla Galleria J di Parigi espone sue opere in una collettiva a cui partecipano, tra gli altri, Bruce Conner, Christo e Kudo.
Nel 1964, partecipa alla Biennale di Venezia presentato da Maurizio Calvesi esponendo le tele “La Lupa” e “Quarder Dollar”, soggetti che caratterizzarono molte sue opere successive.
L’anno successivo espone alla IX Quadriennale di Roma “Cimiteri partigiani” dove stelle si insinuano tra falci e martelli in un recupero di simboli di un impegno politico mai abbandonato.
Negli anni 1968-1970, partecipa al fermento politico ed artistico di quegli anni in particolare manifestando attivamente contro la Guerra del Vietnam. A Spoleto conosce Marina Ripa di Meana con la quale avvia una lunga e complicata relazione sentimentale. Quegli anni sono caratterizzati dagli abusi di alcool e droghe che fanno di lui e degli altri componenti della “Scuola di Piazza del Popolo” un gruppo di artisti “maledetti”.
Nel 1968 interpreta nei panni del protagonista il film “Morire gratis” di Sandro Franchina.
In quel periodo si avvicina alla fotografia, prevalentemente in bianco e nero, privilegiando soggetti intimi ed in particolare Marina Ripa di Meana ed i suoi amici, Tano Festa e Emilia Emo Capodilista ad Ansedonia, Londra, Milano, Positano. Nel suo studio di via dei Prefetti a Roma ritrae sé stesso in compagnia dei suoi amici Jannis Kounellis, Achille Bonito Oliva, il gallerista Pio de Martiis, il poeta Sandro Penna nonché di una giovanissima Isabella Rossellini. Queste immagini furono raccolte in una mostra curata da Carlo Ripa di Meana del 2011.
Nel 1975 si unisce a Livia Lancellotti, compagna fino alla fine dei suoi giorni: i due diventeranno genitori di una bimba, Maria.
Nel 1978 partecipa alla Biennale di Venezia curata da Achille Bonito Oliva.
Negli anni ottanta, Franco Angeli si dedica maggiormente alla figurazione: capitelli, piazze deserte e “marionette”, quest’ultime interpretate come autoritratti.
Nel 1986 partecipa alla XI Quadriennale di Roma.
Muore di AIDS nel 1988, a Roma, all’età di 53 anni.

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